2Cronache 32:29

24 Versetti 24-33

Dio lasciò Ezechia a se stesso, affinché, attraverso questa prova e la sua debolezza in essa, si conoscesse ciò che c'era nel suo cuore; che non era così perfetto nella grazia come pensava di essere. È bene che conosciamo noi stessi, la nostra debolezza e il nostro peccato, per non essere presuntuosi o sicuri di noi stessi, ma per vivere sempre in dipendenza dalla grazia divina. Non conosciamo la corruzione del nostro cuore, né cosa faremo se Dio ci abbandona a noi stessi. Il suo peccato è stato quello di aver innalzato il suo cuore. Che bisogno hanno i grandi uomini, gli uomini buoni e gli uomini utili di studiare le proprie infermità e follie, e i loro obblighi nei confronti della grazia gratuita, per non pensare mai a se stessi, ma implorare ardentemente Dio che li mantenga sempre umili! Ezechia ricambiò malamente Dio per i suoi favori, facendo di questi favori il cibo e il carburante del suo orgoglio. Rifuggiamo le occasioni di peccato: evitiamo le compagnie, i divertimenti, i libri, sì, gli stessi panorami che possono favorire il peccato. Affidiamoci continuamente alla cura e alla protezione di Dio, pregandolo di non lasciarci mai e di non abbandonarci. Benedetto sia Dio, la morte porrà presto fine al conflitto del credente; allora l'orgoglio e ogni peccato saranno aboliti. Non sarà più tentato di trattenere la lode che appartiene al Dio della sua salvezza.

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